Olio extravergine d'oliva DOP Garda trentino
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Olio extravergine d'oliva DOP Garda trentino

L'olivo è una specie arborea tipicamente mediterranea che al 46° grado di latitudine - corrispondente al lago di Garda - raggiunge il limite più a nord nel nostro emisfero. Grazie al clima mite la coltivazione dell'olivo nel Basso Sarca e nella zona del Garda rappresenta un unicum in Italia e in Europa, La superficie coltivata è di 390 ettari e interessa i comuni di Arco, Riva del Garda, Tenno e Dro, variando dai 70 agli 850 metri di quota. La varietà prevalente è la Casaliva, autoctona del Lago di Garda, geneticamente molto simile alla varietà Frantoio. Possono essere impiegate anche le varietà Frantoio, Leccino e Pendolino. La raccolta è ancora per lo più a mano e avviene da novembre a gennaio, quando il frutto non ha ancora raggiunto la completa invaiatura (maturazione). La molitura deve seguire immediatamente la raccolta; un tempo svolta con macine di pietra, oggi con moderni frangitori. Il ciclo di estrazione avviene a temperatura controllata non superiore ai 27°C. l'olio così ottenuto viene filtrato prima dell'imbottigliamento, Ha un colore verde con riflessi dorati; fruttato medio di tipo erbaceo, con sentore prevalente di mandorla verde e leggero sentore di carciofo. Equilibrato al gusto, con note di amaro e piccante, di intensità medio-leggera; presenta una buona fluidità. Il riconoscimento della DOP sottolinea il legame con il luogo di produzione: in questo caso la zona del "Garda" con la sottozona "Trentino". Un rigido disciplinare di produzione detta le regole per l'ottenimento delle olive e per la premitura fissando i caratteri di tipicità e i parametri analitici e sensoriali che ne garantiscono la qualità. La denominazione di origine protetta è concessa esclusivamente agli olii extravergini di qualità superiore prodotti nel pieno rispetto delle tradizioni e della tipicità della zona d'origine. Un tempo gli avanzi della spremitura delle olive, all'insegna dell'economia povera per cui nulla andava sprecato, venivano impastati insieme al lievito, e talvolta al vino e allo zucchero, nella preparazione del tipico "pan de molche" (briciole).

Fonte "Agroalimentare in Trentino" edito da Palazzo Roccabruna - Camera Commercio A. A. di Trento